Centro Europeo di Studi di Nisida


Osservatorio e Banca Dati sul Fenomeno
della Devianza Minorile in Europa

Gli osservatori locali sulla devianza minorile

Osservare gli Osservatori è la prima ricognizione dell'Ufficio II intorno alla
complessità dei mondi locali che gravitano intorno ai Servizi della Giustizia
Minorile e che generano azioni, conoscenze, relazioni spesso utili ma
sconosciute, disarticolate o sovrapposte, formali ed informali, operative o
strategiche. I mondi locali e l'affermarsi delle diverse identità sono il risultato
del progressivo decentramento di competenze relative alle politiche sociali agli
enti locali territoriali, giunto a conclusione con il dl.112/98, e valorizzato dalla
legge quadro 328/00 di riforma dell’assistenza che ha attribuito ai diversi
soggetti istituzionali presenti sul territorio, un ruolo vieppiù centrale per la
promozione e la tutela della comunità.
L'attivazione di collaborazioni e di sistemi di relazioni fra tali soggetti,
rappresenta uno dei principali strumenti dell'azione locale, che deve mirare a
creare un tessuto connettivo in grado di sostenere progettualità complesse non
realizzabili se non condividendo risorse di varia natura.
Relazioni, collaborazioni, progetti e scambi - per altro - rappresentano i
riferimenti chiave delle due leggi in tema di politiche giovanili, la legge 216/91
e la legge 285/97, a ribadire che qualsiasi azione di promozione del benessere
dei ragazzi e delle famiglie o - più specificamente - di prevenzione della
devianza minorile, deve necessariamente collocarsi localmente promuovendo e
sostenendo le reti tra diverse forze sociali presenti.
Esiste, dunque, una catena di connessioni tra politiche sociali, politiche
giovanili e politiche della giustizia minorile, nella quale ben si inscrive il DPR
448/1988 che prevede - e cerca di perseguire - lo sviluppo di connessioni
locali, al fine di per garantire concretezza alle progettualità socio-educative.
Se, infatti, il disagio minorile va sempre considerato all'interno della realtà
territoriale (fatta di cultura, stile di vita, relazioni economiche e sociali, ecc.)
alla quale appartiene, anche la progettualità educativa non può prescindere -
oltre che, naturalmente, dalla storia personale - da una sua collocazione
all'interno di una storia sociale collettiva. La concretezza di un progetto socioeducativo,
infatti, è necessariamente connessa alla "compatibilità territoriale"
dell'azione e deve, altresì tendere ad un riavvicinamento complessivo
dell'intervento penale alla comunità locale, attraverso il potenziamento delle
reti formali e non.
E' all'interno di tale linea di pensiero che s’inscrive il progetto del
Dipartimento di attivare un Osservatorio sulla devianza giovanile, ed è in
relazione a tale progettualità, nonché al fine di delineare un quadro aggiornato
dei dati di ricerca disponibili sul territorio nazionale, che l'Ufficio Studi ha
avviato una ricognizione presso i Servizi, finalizzata a rilevare l'esistenza e la
natura dei diversi Osservatori giovanili attivi a livello locale e la qualità della
partecipazione della Giustizia Minorile.
Si è ritenuto, infatti, importante conoscere le attività di monitoraggio di
fenomeni legati alla devianza minorile realizzate, nelle diverse realtà del Paese,
da specifici organi competenti nonché la presenza di banche dati sulla materia
disponibili alla consultazione, nella prospettiva di poter accedere a dati utili alle
attività di ricerca e di programmazione dell'intervento.
La prospettiva è quella di accendere un circuito virtuoso che raccolga e
connetta esperienze e competenze di studio, ricerca e progettazione, basate
sulla valorizzazione dei saperi locali, e sulla loro possibilità/capacità di
produrre, nuovi saperi e ambiti di innovazione operativa.


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